Amedeo Maurigi nasce il 28 febbraio 1895 a Pazzon, piccolo borgo ai piedi del Monte Baldo, sul versante orientale, nel Comune di Caprino Veronese. Figlio di Giovanni Battista e di Rebecca Orio è primogenito di otto fratelli, cinque maschi e tre femmine.
Il padre, agente della Sicurtà Assicurazioni per il vasto territorio compreso tra l’Adige, il Monte Baldo ed il Lago di Garda, con la sua professione salvaguarda la famiglia dall’arretratezza culturale e dall’indigenza diffusa. La scuola istituzionale per Amedeo conclude nel 1905 con il compimento del corso elementare inferiore, ma prosegue l’interesse per lo studio al quale, come autodidatta, si dedica tutta la vita: musica, arte figurativa e filosofia, seguendo le esigenze del proprio spirito e addentrandosi anche in studi scientifici ed economici. Segue l'attività del padre che consiste nel recapitare a domicilio il servizio di tutela contro la grandine e gli incendi.
Nel 1913 è chiamato a prestare il servizio di leva in qualità di radiotelegrafista, dopo averne sostenuto il corso presso Mantova. Il servizio di leva lo coinvolge direttamente nella Prima Guerra Mondiale, sull’Altopiano di Asiago.
Terminata la dura esperienza della Guerra, torna a casa e nei primi anni Venti assume l’incarico di responsabile della neofiliale di Caprino della Banca Mutua Popolare di Verona. Insofferente per la vita impiegatizia lascia l’ambito incarico appena dopo sei mesi e riprende l’attività di assicuratore per alcuni anni. Successivamente intraprende una nuova attività : agente di commercio delle macchine da cucire statunitensi Singer.
Nonostante la politica autarchica del regime che vieta il commercio di prodotti stranieri, il Maurigi inizia la sua attività che mantenne fino agli Anni Sessanta, al raggiungimento dell’età pensionabile. Questo lavoro gli permette di ovviare alla sua insofferenza per una occupazione "rigida" e di coltivare l’innata passione per la cultura.
Non sappiamo come sia nata la sua passione per la pittura. Certamente Alberto Stringa, altro pittore di Caprino, più anziano di quindici anni deve aver rappresentato per il giovane Maurigi uno stimolo diretto e un termine di paragone.
Nel 1934 sposa Lina Marogna di vent’anni più giovane, che diviene modella per tanti suoi lavori. Dal matrimonio nascono due figlie: Elda e Fernanda.
Di indole molto riservata, l'artista decide di non partecipare ad alcuna esposizione. Nemico dei formalismi, rimane volutamente un artista sconosciuto. A soli 54 anni muore l’amatissima moglie. Da allora si ritira in scontrosa solitudine nella sua "Tebaide", una piccola, modesta casetta ricavata in un fienile.
Si rifugia nella pittura, nella musica e nelle riflessioni filosofiche. Ordina una sorta di "Zibaldone" dal titolo: Carattere personale-Miscellanea ragionamenti e raccolta di ideologie, al quale affida interessanti pensieri personali d’ogni genere: da questi traspare un concetto socratico del sapere come processo di conoscenza di sé. Muore nel 1974.
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