Aldo Tavella

Maschere in Piazza delle Erbe

olio su tela
50 x 60 cm
anni '50

 

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Aldo-Tavella
Aldo-Tavella-1-1

Circo

olio su cartoncino
50 x 60 cm
Anni 50

Il trenino Garda-Verona

olio su cartoncino
50 x 60 cm
anni '50

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Aldo-Tavella-3

Il lago a Salò

olio su cartoncino
50 x 60 cm
anni '50



Maschere

olio su cartoncino
50 x 60 cm
anni '50



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Giardini Lombroso

olio su cartoncino
50 x 60 cm
anni '50



Aldo Tavella nato a Verona il 17 aprile 1909, dopo aver frequentato la Scuola d'Arte N. Nani, si diploma nel 1935 all'Accademia di Belle Arti Gian Bettino Cignaroli di Verona. Lo stesso artista fa coincidere l'inizio della sua carriera con l'avvio dell'apprendistato dall'affreschista Angelo Zamboni, che gli ha consentito di essere artisticamente maturo già a diciassette anni. Infatti Zamboni, che soffriva d'asma, delegava il giovane Tavella subito ad affrescare i soffitti delle chiese. Questa formazione di affreschista e decoratore si riverserà poi in tutta la sua arte, consentendo al pittore di dominare ogni tecnica.

Diventa docente all'Istituto d'Arte Applicata di Bovolone, poi, dal 1967 al 1979 è docente di figura disegnata al Liceo Artistico Statale di Verona, infine diviene titolare di cattedra di discipline pittoriche (affresco e pittura) all'Accademia di Belle Arti Gian Bettino Cignaroli.

Dal dicembre 1982 al 1985 è Direttore Pro Tempore dell'Accademia Cignaroli di Verona. Sotto la sua direzione l'Accademia Cignaroli ottiene il riconoscimento dello Stato Italiano.

Rinomato affreschista di chiese e palazzi in tutta la provincia di Verona, Mantova e Rovereto e conosciuto pittore, legato alla grande tradizione pittorica veneta in un intenso lavoro di ricerca di soluzioni ai problemi esistenziali attraverso l'arte.

Uomo e artista dotato di forte temperamento e grande personalità, con una creatività fervida: il suo stile personale e la sua sigla creativa sono riconoscibili in tutti i suoi quadri, ognuno dotato di un valido impianto costruttivo. Le sue opere lo legano indissolubilmente al colore, elemento dominante della sua pittura, grazie ai quale riesce a convogliare la luce, che muta continuamente nelle diverse fasi della sua vita artistica.

L'artista rientra nella generazione successiva al Cubismo e al Futurismo, interpretando tutti i temi trattati con freddezza anti-romantica e sperimentazione delle emozioni del colore, basandosi sempre sulla coscienza vigile del lavoro.

Dipinge fino agli ultimi mesi della sua vita rappresentando i temi più disparati: nature morte; paesaggi; opere d'arte sacra; racconti onirici, fantastici o inventati; ritratti.

Alcune sue opere sono al MART di Rovereto e al GAM di Verona.

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