Pino Casarini

Pino-casarini-Nascita-di-Venere-1935

Nascita di Venere

olio su tela
65 x 55 cm
1935

 

   Opera pubblicata sul Catalogo: 

-  "Casarini", a cura di G. Fossaluzza e N. Stringa, Sacile, s. n., 1992

- "Casarini, 1950-1960", a cura di Antonio Boschetto, Electa Editrice      Milano, 1961

- "Pino Casarini", 15 novembre 1974 15 gennaio 1975, Stamperia Valdonega, Verona

 

  Non disponibile

Ragazzo

olio su tavola 
40 x 50 cm
1930

Non disponibile

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Pino-Casarini_arte-modena_Pittura_faraciarte_galleria_verona

Cavallo cubista

olio su tavola
120 x 90 cm
anni '50


Non disponibile



Pino Casarini nasce a Verona nel 1897. Frequenta prima la Scuola Statale d’Arte Napoleone Nani, poi l’Accademia di Pittura e Scultura Cignaroli. Giovanissimo, è influenzato dal clima Liberty, che interpreta con finezza di esecuzione. Vince il Premio Weiss, che gli permette di andare a Milano per completare i suoi studi.

A Milano rimane fino all’entrata in Guerra dell’Italia; vi partecipa nell’arma del genio. Dopo la guerra, inizia la sua attività artistica, ampia e poliedrica, nella quale si possono distinguere l’attività da studio e da cavalletto, l’attività di frescante, vetratista e scultore in molte parti d’Italia per chiese ed edifici pubblici, l’ampia attività di scenografo per le stagioni liriche dell’Arena di Verona.

Nel 1927 allestisce la sua prima importante personale presso l’Opera Bevilacqua La Masa in Venezia; nel 1932 è invitato per la prima volta alla Biennale, alla quale avrebbe partecipato varie volte, sempre su invito. In particolare, nel 1940, vi espone ventisette opere, alcune di grande dimensione. Già da tempo collaborava con l’Arena di Verona per le scenografie, e realizza grandi cicli d’affresco, tra i quali quelli della Prefettura di Bolzano, quelli dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni di Verona, quelli del Municipio di Trento. Inoltre, su invito dell’Università di Padova, tra il 1941 e il 1942, affresca le pareti del Salone Basilicale del Rettorato, a Palazzo del Bo’. L’impostazione è quella tipicamente del “Novecento”, ad ampie scansioni narrative.

Nel 1945 realizza una personale a Venezia, presentata dallo storico dell’arte Luigi Coletti, e una seconda, nel 1946 a Verona, con la presentazione di Luigi Pallucchini. Altre grandi imprese decorative si hanno negli anni successivi e fino alla morte, intervallate da altre mostre personali: affreschi per il Salone dei Concerti del Museo di Castelvecchio a Verona, quattro grandi vetrate per l’abside della Cattedrale di Vicenza, altre vastissime vetrate per la Basilica di S. Chiara a Napoli, e per il Santuario di Montevergine ad Avellino, mostra personale alla Galleria Cairola di Milano, mostra personale a Monaco di Baviera, altri affreschi nella Chiesa della Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone.

Notevolissimi gli affreschi, le sculture e le pale d’altare realizzate dall’artista in ambito pordenonese e terre limitrofe.

Dopo la morte dell’artista, avvenuta nel 1972, a Verona sono organizzate numerose mostre (novembre-gennaio 1975), a Sacile (1992), a Cordovado (2007). Ampi nuclei di opere casariniane sono conservate presso il Museo Civico d’Arte di Pordenone e presso la Parrocchia di Sacile.

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