Renato Birolli dopo aver studiato presso l'Accademia di Verona, si trasferisce a Milano, dove, all'età di soli 23 anni, fa parte di un gruppo di avanguardia assieme a Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Aligi Sassu, Edoardo Persico ed altri.
Nella prima metà degli anni '30 riesce a creare un mondo poetico molto personale, attraverso quella che lui stesso definisce una "fabulazione figurativa". Sono di questi anni alcune opere di intensa forza espressiva come L'Angelo, Gineceo, Il Caos.
Nel 1937 partecipa alla Fondazione del Movimento di Corrente, che vuole essere una nuova presa di posizione nei confronti dei maestri del Novecento.
Nel 1939 nasce il figlio Zeno Birolli futuro storico e critico d'arte ed esperto di Futurismo.
Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1947, si trasferisce a Parigi dove la sua evoluzione di pittore subisce una vera e propria svolta. Henri Matisse e Pablo Picasso esercitano su di lui una grande influenza orientandolo prima verso esperienze di tipo post-cubiste, quindi verso una forma di lirismo astratto.
Nella figura di Renato Birolli si rispecchia, insomma, lo sforzo della cultura italiana di adeguarsi ai più avanzati modelli europei, e questo concorre a rendere la sua opera, al di là dell'eccellenza dei risultati, altrimenti rappresentativa.
Nel 1950 entra nel Gruppo degli Otto promosso dal critico Lionello Venturi.
Compie lunghi soggiorni in provincia della Spezia, alle Cinque Terre, tutte località che ispirano precisi esiti alla sua produzione artistica, come nell'opera Gli incendi.
Nel 1949-1950, Birolli aderisce al progetto dell' importante collezione Verzocchi, sul tema del lavoro, inviando, oltre ad un autoritratto, l'opera Il porto di Nantes.
Si pone in contrasto con la cultura ufficiale del PCI che privilegia un'arte prettamente realista.
Raggiunge un' ampia fama e a lui si devono numerosi scritti che rappresentano una testimonianza del suo impegno civile ed artistico.
Nel 1959 alcune sue opere (Il gineceo, Il roccolo, Dipinto e Dipinto) sono esposte alla mostra 50 anni d'arte a Milano. Dal divisionismo ad oggi, organizzata dalla Permanente.
L'artista è sepolto al Riparto EF Esterno di Ponente del Cimitero Monumentale di Milano, nella tomba 61.
Faraci Arte
P IVA 04398980237
C Dest - Usal8pv
Tel. +39 347 129 8287
Via Garibaldi, 6 cap. 37121 Verona.
Legalmail - faraci.cateno@legalmail.it
© 2020, Faraci Arte