Angelo Dall'Oca Bianca

Barca sul Garda

olio su cartone
50 x 70 cm

Opera esposta e pubblicata alla Mostra "Ottocento Italiano" presso Galleria Pirra, 1971


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Maddalena-per-sito

Maddalena

pastelli su cartoncino
50 x 35 cm
anni '30


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Testa

pastelli su cartoncino
49 x 32 cm
anni '10

Non disponibile

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Giardino segreto

olio su tavola
20 x 20 cm
1885

Non disponibile

Montagna rosa

olio su cartoncino
35 x 50 cm
anni '20

 Non disponibile

Angelo Dall'Oca Bianca pittore e maestro di stile tra i più noti di tutto il Ventennio, era di umili origini. La famiglia, proveniente da Zevio, era povera: solo il padre lavorava, come verniciatore e doratore.

Su consiglio dello scultore Ugo Zannoni, nel 1874, iniziò la frequentazione dell'Accademia Cignaroli e delle lezioni di Napoleone Nani. In quelli stessi anni frequentò anche l'Accademia di Venezia, dove entrò in contatto con Giacomo Favretto, che divenne suo maestro e amico.

Dopo questi anni, iniziò la sua grande fama: al cognome paterno aggiunse la parola Bianca e cominciò così ad esporre i suoi dipinti, che vennero accolti con grande entusiasmo da pubblico e critica. Lavorò così tra Venezia, dove partecipava alle Biennali, e Roma dove conobbe personaggi di grande rilievo come Giosuè Carducci e Gabriele D'Annunzio. A Roma fu presentato persino alla Regina Margherita di Savoia, che gli commissionò diversi dipinti.

Dopo che le sue opere raggiunsero i più grandi collezionisti e musei del mondo (Parigi, Barcellona, Chicago) e dopo aver esposto in città come Anversa, Vienna, Monaco, ottiene importanti riconoscimenti sia in Italia che all'estero.

Nel 1919 cominciò a ritirarsi progressivamente dalla scena internazionale. Continuò ad esporre a Verona e a ricevere gratificazioni e riconoscimenti.

Nel 1939 venne inaugurato il Villaggio Dall'Oca, costruito grazie ad una donazione del pittore e in seguito ampliato con il suo lascito testamentario. Il Villaggio fu edificato da Angelo Dall'Oca Bianca a favore dei poveri della città.

Nel 1941 fece testamento, lasciando tutto il suo denaro e i suoi quadri alla città di Verona e ai suoi poveri.

Morì il 18 maggio dell'anno dopo, ottantaquattrenne.

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