Attilio Trentini

Attilio-Trentini-Sogno-con-Lumicini-anni-10-per-sito

Sogno con lumicini

tempera su cartone
20 x 12,5 cm
anni '10

Opera esposta e pubblicata in occasione della Mostra "Felice Casorati a Verona", a cura di Sergio Marinelli, 1986


Non disponibile

Zucche gialle

olio su cartoncino
23,5 x 15,5 cm
inizi '900

 


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Ruit Hora

olio su cartone
20 x 14,5 cm
1910

 

Non disponibile

Figure femminili

tecnica mista su cartoncino
23,5 x 15,5 cm
inizi '900

 

Non disponibile

Albano-vitturi_VENEZIA-IMBARCADERO-OLIO-SU-TAAVOLA-ANNI-20-20X25
Attilio-Trentini_faraciarte_verona_arte-moderna

Vanitas

olio su cartone
30 x 40 cm
anni '10

Non disponibile



Cardi

tempera su cartone
35 x 68 cm
anni '10

Non disponibile



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Attilio-Trentini_Attilio-Trentini_Galleria-Faraci-Arte_Verona-1

Crisantemi

tempera su cartone
25 x 68 cm
anni '10

Mimose

tecnica mista su cartoncino
32 x 32 cm
1912


Non disponibile

 

Dipinto esposto presso la Mostra "Klimt e l'arte italiana", da un'idea di Vittorio Sgarbi, a cura di Beatrice Avanzi

Mart Rovereto, 16 marzo 2023 - 18 giugno 2023

Mimosa
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Alfa su manto di 

leopardo

tempera su cartone
23 x 15 cm

Bambina con mele

olio su cartoncino
28 x 35,5 cm

         

         Non disponibile

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Bambina-con-bolle-olio-su-carta-1.jpg-sito-prova-1-1

Bambina con bolle

olio su carta
14 x 21,5 cm

Paesaggio fiabesco

tecnica mista su cartoncino
36,5 x 19 cm

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Notturno-con-capitello_308x258_tempera-su-cartoncino.jpg-sito-OK

Notturno con capitello

tempera su cartoncino
30,8 x 25,8 cm

Giaggioli

tecnica mista su cartoncino
21 x 30,5 cm

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Gladioli-acquarello-su-carta_attilio-Trentini_13x22_primi-1900-1.jpg-sito-OK-1

Gladioli

acquerello su carta
13 x 22 cm

Infanzia

tempera su cartoncino
17,5 x 23 cm

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Bambina-con-lucciole_tempera-su-cartone_23x195-primi-1900.jpg-sito-OK

Bambina con lucciole

tempera su cartoncino
19,5 x 23 cm

Annunciazione

tecnica mista su cartoncino
14 x 42 cm

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Il-capitello-sito-OK

Il capitello

tempera su cartoncino
20 x 35,2 cm

Pascolo in Lessinia


tempera su cartoncino
15 x 13 cm

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Paesaggio-della-Lessinia-sito-Ok

Paesaggio della Lessinia

tempera su cartoncino
14 x 19,5 cm

Tramonto con alberi

tempera su cartoncino
22,5 x 15,5 cm

Tramonto-con-alberi_tempera-su-cartoncino_225x155-sito-OK-2
Bambina-al-pozzo_tecnica-mista-su-carta_203x125-sito-OK-5

Bambina al pozzo

tecnica mista su carta
20,3 x 12,5 cm

La vasca


tempera su cartoncino
26,5 x 15,7 cm

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Testuggine-tempera-su-cartoncino-sito-OK

Testuggine


tempera su cartoncino
18 x 13 cm

                         

                           Non disponibile

Allegoria macabra

tempera su cartoncino
25,5 x 36 cm

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Obbedienza

tecnica mista su cartoncino
22,2 x 29,7 cm

Blandina (bozzetto)

acquerello su carta
25,5 x 36 cm

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Ritratto di Blandina tra filodendro e

nespole

tecnica mista su carta
24 x 18 cm

Ritratto virile

olio su tavola
10 x 20 cm


Non disponibile

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Rose-bianche-2-sito-OK

Rose bianche

tempera su cartoncino
19,5 x 26,5 cm

Rose bianche

tempera su cartoncino
13 x 21 cm

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Recto-Rose-bozzetto-sito-OK

Rose (bozzetto)

tempera su cartoncino
24,5 x 21,5 cm

Figure femminili con bambino

tempera su cartoncino
17 x 24 cm


Non disponibile

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Attilio Trentini nasce a Sarginesco, nei dintorni di Mantova, il 19 agosto 1857. Come molti artisti del suo tempo compie gli studi a Monaco di Baviera presso una scuola di decorazione, dove si perfeziona nell'affresco. Rientrato in Italia, si stabilisce nel 1885 a Verona, e avvia una fortunata bottega di decorazione. Mentre è impegnato in uno dei suoi primi lavori di ornato nella chiesa di santa Maria di Negrar, incontra Blandina Beghini, la nipote del parroco, che diverrà ben presto sua moglie e da cui avrà sei figli: Eligio e Alberto, poi noto come Guido, nati rispettivamente nel 1886 e nel 1889, destinati entrambi ad affiancare il padre nella bottega di famiglia, Attilio vissuto solo pochi anni (morirà nel luglio del 1900 prima ancora di compiere il quarto anno di età), quindi Ada, Alfa e Nurdio, avuti nel 1901, 1904 e 1907.

L'abitazione in via San Carlo 14, molto spaziosa e con alcuni locali adibiti a studio, diviene ben presto il ritrovo di giovani artisti compagni di studio di Guido, ma anche luogo frequentato da personalità come Felice Casorati negli anni del suo soggiorno a Verona.

Decano della generazione di decoratori che nella città scaligera vanta una lunga tradizione, Attilio si fa interprete delle suggestioni liberty di chiara ispirazione klimtiana che in città ha larga diffusione sino alle soglie degli anni '20.

E’ riferibile al 1913 il progetto di un palazzetto fatto erigere in corso Cavour quale nuova abitazione per la famiglia, corrispondente all'attuale civico 43.

Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento collabora con Giovanni Bevilacqua in alcune imprese decorative: all'incirca nel 1897 nel restauro della parrocchiale di Calliano, nel Trentino; nella primavera del 1902 a Bardolino nella chiesa di San Nicolò e San Severo; tra il 1903 e il 1904 nella parrocchiale di Monteforte d'Alpone. Si segnalano altri suoi interventi nei palazzi veronesi Da Lisca, Pompei, Miniscalchi e in Villa Francescatti; quindi, in provincia, nelle chiese di Palazzolo di Sona, Malcesine e Madonna della Corona. Nel mantovano decora la Cappella dei Caduti a Quistello e a Rivoltella del Garda. Lavora inoltre nelle ville Arvedi ad Avio, Albertini a Garda, Poggi ad Affi. All'Esposizione del 1900 presenta, oltre ai caratteristici studi di decorazione, alcune "cartoline";  si sarebbe ripresentato quindi nelle edizioni successive della biennale veronese organizzate tra il 1902 e il 1910, tranne quella del 1906. 

Tra 1907 e 1908 per il nuovo ordinamento museale in Palazzo Pompei, Attilio è tra le personalità chiamate a curare la nuova veste ornamentale delle sale. "Ben sette dei locali del museo di cui era si cominciata la sistemazione nello scorso 1907 furono completamente messi in ordine quest'anno: e precisamente le tre sale Zannoni della galleria moderna, decorate dal pittore Trentini a spese del Cav. Dott. Achille Forti; le due stanze del medagliere e quella delle oreficerie al piano superiore, allestite dallo stesso artista; e la saletta per il Museo del Risorgimento, sistemata dai pittori De Falco e Miolato. Non furono invece potute ultimare due altre sale della pinacoteca - una delle quali cominciata lo scorso anno - quantunque i fregi decorativi rispettivamente del Piccoli e del Trentini siano da tempo finiti." ["Madonna Verona", 1908, p.195].

Un breve corridoio della pinacoteca, appositamente decorato dal pittore Attilio Trentini, è destinato ad accogliere la raccolta delle miniature antiche, la maggior parte delle quali arrivano al museo nel 1883 per legato del Conte Giambattista Buri. ["Madonna Verona", 1908, p. 197].

È plausibile ritenere che Achille Forti abbia introdotto Attilio nel circuito di una committenza privata illuminata e facoltosa, la stessa cui appartiene l'antiquario Cesare Tedeschi, che per l'abitazione progettata nel 1914 da Ettore Fagiuoli all'inizio di viale Nino Bixio e ultimata nel 1915, avrebbe affidato alla sua bottega l'esecuzione delle metope lignee del sottotetto, dipinte con motivi di spiccata ispirazione liberty. Pur nell'assenza di documentazione l'analisi stilistica degli interventi pittorici, dalle inusuali sperimentazioni tecniche, consente di attribuire l'impresa alla bottega del Trentini.

Nel 1918 l'artista prende parte alla Pro Assistenza Civica allestita a Verona nel Museo Civico. Nell'edizione di aprile gli viene riservata un'intera sala dove espone ben 97 opere, tra le quali Cristo in Croce coi simboli degli Evangeli, Il pascolo delle oche e L'orchestra. Si presenta quindi alle successive due edizioni rispettivamente con cinque e quattro opere.

La produzione pittorica dei primi del secolo si rivela in sintonia con le fantasie decorative di influenza secessionista, sia per l'uso prevalente della tempera, sia per il ricorso a sfondi dorati, come in Mazzo di rose su fondo dorato. Preziosi nell'impianto compositivo sono i piccoli cartoni raffiguranti Girasoli, Figure, Fiamma, Testina con vaso azzurro, Farfalle, mentre agli anni della guerra risalgono alcuni oli, tra cui i ritratti delle figlie Ada e Alfa.

Ad essi si affiancano nature morte nelle quali Attilio si dimostra ricercatore di soggetti inusuali, come in Cinerarie con lumache, Reliquia o Composizione con teschio. A dipinti di medie dimensioni raffiguranti Crisantemi, alle piccole composizioni di figura, tra cui Il Biancospino e Fanciulla tra filodendro e nespole, si affiancano ambientazioni in esterno come il piccolo trittico In collina e un capriccio con la visione della chiesa di Santa Libera sullo sfondo. Attilio Trentini muore a Verona il 21 gennaio 1919.

Testo biografico a cura di Laura Lorenzoni per la Mostra "Attilio Trentini 1857-1919", Galleria Faraci Arte, Verona, a cura di Sergio Marinelli

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