Roberto Marcello Baldessari

Roberto-Marcello-Baldessari-Dinamismo-Forme-dinamiche-18-1915-per-sito

<<Dinamismo>>

         Forme Dinamiche 18°         

pastelli su cartone
30 x 40 cm
1915 circa

Opera archiviata

                   

Non disponibile

Ritratto di Dafne

pastelli su cartone
35 x 25 cm
1916 

Opera archiviata 

                              


 

Non disponibile

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Baldessari-Ritratto-di-Dafne-1916-2

Ritratto di Dafne

olio e tempera su cartone
32,5 x 26,5 cm
1916

 

Opera archiviata

 

 Non disponibile

Figura + Interno

olio su cartone
23 x 19 cm
1917

Non disponibile

Roberto-Marcello-Baldessari_non-veronese_Figura-interno_1917_23x19_mattita-grassa-e-carboncino-su-carta_opera-archiviata

Roberto Marcello Baldessari (Innsbruck, 23 marzo 1894 – Roma, 22 giugno 1965) è stato un pittore e incisore italiano.

Il padre acquista il Caffè Accademia, fulcro d'incontro per irredentisti, dove all'età di dieci anni Baldessari inizia a disegnare gli avventori del caffè. Nel 1908 Luigi Comel, professore della Scuola Reale Elisabettiana, convince suo padre ad iscriverlo all'Accademia di Belle Arti di Venezia. Baldessari resta a Venezia sette anni, dal 1908 al 1914. Qui ha come insegnanti Guglielmo Ciardi ed Emanuele Brugnoli e conosce numerosi artisti del gruppo di Ca' Pesaro, fra cui Umberto Moggioli, Lucillo Grassi, Tullio Garbari, Gino Rossi, Arturo Martini, Ugo Valeri e il critico Nino Barbantini. Nel 1914 si diploma e vince il Premio Scala per il paesaggio. In questo periodo aderisce al futurismo e realizza i primi quadri sperimentali.

Nel 1915 si trasferisce con la famiglia a Firenze, dove si iscrive alla Scuola Professionale di Arti Decorative e Industriali di Santa Croce. Inizia anche a frequentare il Caffè Le Giubbe Rosse in cui ha occasione di conoscere i futuristi fiorentini, in particolare Primo Conti, Achille Lega, Emilio Notte, Ottone Rosai, Emilio Settimelli, Ardengo Soffici e Lucio Venna. In questo periodo Baldessari sviluppa il proprio stile futurista, prendendo come modello il metodo analitico di Umberto Boccioni in contrapposizione con quello analogico di Giacomo Balla e Fortunato Depero. Nel 1916 fa un viaggio a Milano dove conosce Filippo Tommaso Marinetti e altri futuristi lombardi, e in seguito è ospite di Nino Pasi a Lugo, dove partecipa all'Esposizione d'arte. Comincia inoltre a collaborare alle riviste "L'Italia futurista" e "Roma futurista". Nel 1918 si reca nuovamente a Milano, dove partecipa ad una mostra collettiva presso il Palazzo della Permanente. L'anno seguente partecipa con 14 dipinti all'Esposizione nazionale futurista a Palazzo Cova a Milano.

Fra il 1920 e il 1925 Baldessari soggiorna in Europa centrale: a Berlino incontra i pittori tedeschi Max Liebermann e Max Beckmann, lo scultore ucraino Alexander Archipenko e il direttore di Der Sturm Herwarth Walden, ad HannoverJustus Bier, Kurt Schwitters e Friedrick Vordemberge-Gildewart. Nel 1921 partecipa alla Mostra futurista di Parigi. Negli anni seguenti soggiorna in Francia e in Spagna e per distinguersi dall'architetto Luciano Baldessari adotta il nome "Iras". Nel 1923-1924 espande i propri orizzonti artistici al dadaismo e all'astrattismo, le sue sperimentazioni non sono però comprese in Italia. Decide quindi di dedicarsi alla pittura di paesaggio e all'incisione, in particolare acqueforti. Nel 1925 torna in Italia e l'anno seguente realizza  un'esposizione personale presso la Casa d'arte Bragaglia di Roma. Dal 1926 al 1930 vive a Roma, dove realizza le Puntesecche romane, le Litografie romane e i Disegni romani.

Dal 1930 al 1935 Baldessari viaggia nuovamente per l'Europa, in particolare in Svizzera, Germania e Francia. Espone a Zurigo, Amburgo, Berlino, Parigi e nel 1934 partecipa alla sezione futurista della Biennale d'arte di Venezia. Nello stesso anno partecipa anche alla Mostra di aeropittura italiana voluta da Filippo Tommaso Marinetti. Abbandona però molto presto questo ritorno al futurismo per dedicarsi nuovamente alle incisioni e agli affreschi. Nel 1939 partecipa alla Mostra d'Oltremare di Napoli e l'anno seguente si stabilisce definitivamente a Rovereto.

Nel ottobre-novembre 1940 partecipa alla IX Mostra del Sindacato fascista di belle arti a Bolzano con un ritratto eseguito assieme a Lucillo Grassi di Italo Balbo, ottenendo il terzo premio nella categoria delle opere che esaltavano " l'era di Mussolini ".

Nel 1957 è pubblicata da Rinaldo Corti la prima monografia sull'opera di Baldessari, che si concentra sul periodo futurista. Nel 1958 è incluso negli Archivi del Futurismo di Maria Drudi Gambillo e Teresa Fiori. Nel 1962 esce la monografia di Riccardo Maroni Roberto Iras Baldessari. Nello stesso anno realizza una grande mostra personale presso la Galleria Toninelli di Milano.

Il 22 giugno 1965 muore per collasso cardiaco a Roma.

Uno dei massimi studiosi di Baldessari è lo storico dell'arte Maurizio Scudiero, che ha elaborato un Catalogo ragionato delle opere futuriste dell'artista e ha curato la retrospettiva R.M. Baldessari. Opere futuriste presso la Galleria Fonte d'Abisso di Milano nel 1997. Nel 2011 è invece la Casa d'Arte Futurista Depero di Rovereto a dedicare all'artista la mostra Roberto Iras Baldessari. Depositi e acquisizioni al Mart.

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